Pace

Non siate tristi, non abbiate paura, perché vi lascio la pace, vi do la mia pace! Io non do come il mondo dà. Non siate turbati, non abbiate paura!

Giovanni 14:27 La Parola è Vita

Che cosa ed in chi crediamo:

Più spesso di quanto si pensi, specialmente per i cristiani, l’adorazione è vissuta esclusivamente come un ambito, all’interno della liturgia, in cui le canzoni e la lode sono rivolti a Dio! Questo certamente rappresenta una parte dell’adorazione, ma si tratta solo di una piccola parte. L’adorazione è uno stile di vita, non si tratta semplicemente di cantare una canzone. In Romani 12:1-2 l’Apostolo Paolo scrive che dobbiamo presentare i nostri corpi a Dio, o la nostra intera vita, come sacrificio vivente, come adorazione. Quindi, tutto quello che facciamo nella vita potrebbe essere o potrebbe non essere l’espressione della nostra adorazione a seconda della posizione del nostro cuore. L’insegnamento della Parola, la meditazione e l’applicazione pratica sono forme di adorazione nei confronti di Dio! Quello che facciamo con i nostri soldi può essere considerato un atto di adorazione se doniamo con l’intento di contribuire alla crescita degli aspetti che riguardano il Regno di Dio e al raggiungimento dei Suoi scopi. Le nostre azioni e il nostro comportamento, il nostro atteggiamento verso gli altri nella vita di tutti giorni, possono essere inclusi. I nostri discorsi, i nostri pensieri, le nostre motivazioni, le nostre emozioni e tutto il resto è incluso nella richiesta dell’apostolo di lasciare che tutti gli ambiti della nostra vita siano donati a Dio come espressione di venerazione, adorazione, gratitudine e amore verso Lui.

Come corpo di credenti qui a Roma, preghiamo affinché le nostre vite intere, sia come individui che come comunità, possano rappresentare un atto di adorazione gradita al nostro prezioso Dio e Salvatore, donando gloria al Suo nome e portando benedizione nelle nostre vite. Sei il benvenuto se vorrai unirti a noi nell’adorazione del vero Dio vivente. Che la nostra lode possa andare oltre le parole e la musica!

Crediamo che l’adorazione di Dio dovrebbe essere Spirituale. Perciò: siamo flessibili e ci arrendiamo allo Spirito Santo per la guida della nostra adorazione.
Crediamo che l’adorazione di Dio dovrebbe essere Ispirata. Perciò: diamo molto spazio alla musica nella nostra adorazione.
Crediamo che l’adorazione di Dio dovrebbe essere Intelligente. Perciò: i nostri incontri sono disegnati dando una importanza particolare all’insegnamento della Parola di Dio, così che Egli possa istruirci su come dovremmo adorarlo.
Crediamo che l’adorazione di Dio deve essere Fruttuosa. Perciò: crediamo che il Suo amore nelle nostre vite sia la manifestazione suprema che stiamo adorando Lui.
Crediamo che l’unica vera base per una comunione fra cristiani sia (Agape) l’amore, che è più grande degli aspetti che ci differenziano e senza il quale non abbiamo alcun diritto di chiamarci cristiani.

L’INSEGNAMENTO:

La stessa Parola di Dio si sofferma sull’importanza dell’insegnamento della Parola di Dio, ricevi quell’insegnamento e fanne uno stile di vita. Per esempio nel capitolo uno, versetto ventidue del libro di Giacomo, l’Apostolo ci esorta a mettere in pratica la Parola di Dio e non ad ascoltarla soltanto! In Atti 2:42, dopo la risurrezione e l’ascensione di Gesù, troviamo che l’insegnamento della Parola era un aspetto che la Chiesa delle origini ha ritenuto importante mantenere. Dio ha benedetto anche loro per questo! Romani 10:17 ci rivela che la fede viene dall’ascoltare la Parola di Dio! Gesù ha detto ai Suoi discepoli in Giovanni 17:17 che loro erano stati santificati attraverso la verità contenuta nella Parola di Dio. Certo la lista continua all’infinito. Per questo motivo noi diamo grande importanza all’insegnamento sistematico della Parola di Dio; tutta la Parola, dalla Genesi all’Apocalisse.

L’insegnamento da solo non è sufficiente. E’ necessario che insieme a questo sia presente la profezia, affinché lo Spirito Santo possa usare ciò che è stato insegnato per convincere e rivelare verità specifiche della vita di un individuo. Attualmente stiamo studiando capitolo dopo capitolo, verso dopo verso il libro del profeta Geremia il mercoledì sera. La domenica stiamo studiando il Vangelo di Marco.

COMUNIONE CON I FRATELLI:

In Ebrei 10:25 Dio ci parla dell’importanza per i cristiani di riunirsi e condividere le cose dello Spirito. Noi chiamiamo questo comunione e la Bibbia ci esorta a non essere carenti in questo aspetto! La comunione non consiste solo nello stare insieme fisicamente. Gesù deve essere la base e il risultato del nostro stare insieme. Il desiderio di Dio è che attraverso la comunione con Lui Egli possa donare a noi il suo amore e, attraverso di Lui, possiamo esercitare quell’amore gli uni verso gli altri. Nel momento in cui cerchiamo di aprire i nostri cuori e di essere onesti con i fratelli riguardo la nostra condizione e i nostri bisogni spirituali, l’amore di Dio fa la differenza nel guarire, cambiare e perdonare il peccato, ecc. Il risultato della comunione vera con altri fratelli è rappresentato dal soddisfacimento dei bisogni di ognuno attraverso la preghiera, la misericordia, l’ascolto, l’aiuto, secondo la Parola di Dio, e così via.

La comunione con i fratelli è qualcosa che non si ha solo all’interno della “Chiesa”. Ovunque due o più cristiani si riuniscono può verificarsi quella dinamica speciale per cui lo Spirito Santo impartisce loro insegnamenti e benedizioni. Essere in comunione con i fratelli vuol dire anche forza e sicurezza per ogni membro della Chiesa del Signore, ma è anche un momento di lode e adorazione rivolte a Dio. Laddove il popolo di Dio loda Dio, Egli amplifica la Sua presenza e la Sua comunione con il Suo popolo. Così l’adorazione rappresenta un momento di comunione e vicinanza a Dio da parte del Suo popolo, mentre Dio, da parte Sua, si avvicina a noi. Nella vita tutti abbiamo bisogno della presenza e della comunione costante con il nostro Signore Gesù. Infine, la comunione con i fratelli rappresenta anche un motivo di responsabilità. A volte Dio usa le persone che ci circondano per convincerci, istruirci o incoraggiarci nella fede. Possiamo aiutarci, tra fratelli, a mantenere le responsabilità prese di fronte a Dio nel voler vivere una vita giusta e santa. Per favore non trascurate la comunione con il popolo di Dio! Forse Dio farà in modo che possa essere la Calvary Chapel di Roma il tuo luogo di comunione. Sarà un piacere per noi poterti servire tuo cammino di fede con Gesù Cristo.

PREGHIERA:

La preghiera può essere semplicemente definita un dialogo con Dio! Dio ci ha dato la possibilità di pregare per avere un legame con Lui e con i Suoi obiettivi per la nostra vita, come anche per vedere avverarsi la Sua volontà. La preghiera deve essere rivolta solo a Dio. Gesù ha detto che possiamo pregare rivolgendoci al Padre (Matteo 6:9) oppure a Lui (Giovanni 14:13-14). La sacra Scrittura dichiara che c’è un solo mediatore fra gli uomini e Dio, Cristo Gesù uomo (1 Timoteo 2:5). Perciò, le preghiere rivolte ai membri della famiglia deceduti, ai santi, alla Madonna, o ad altri, sono proibite e contrarie alla Scrittura e di conseguenza sono un’abominazione per Dio!

Dio mette a nostra disposizione la Sua potenza e le sue risorse attraverso la preghiera. Egli ha detto che se domandiamo le cose che sono in accordo con la Sua natura e il Suo volere, Dio ci darà quello che abbiamo chiesto. D’altra parte Giacomo ci spiega che ci sono un paio di ragioni per cui non riceviamo da Dio ciò che abbiamo chiesto. In primo luogo, a volte non chiediamo affatto oppure, quando chiediamo, lo facciamo per soddisfare i nostri bisogni egoistici e i nostri vizi carnali (Giacomo 4:2-3). Tenendo questo a mente, prego che possiamo sempre cercare di conoscere la volontà di Dio attraverso la rivelazione della Sua parola e poi chiedendo a Lui di operare, in ogni circostanza, secondo la Sua natura e secondo ciò che egli ritiene sia più giusto.

Un’altra cosa da specificare riguardo alla preghiera è il fatto che si tratta di un esercizio spirituale. Proprio come uno sport o ogni altra disciplina, richiede pratica, impegno e tenacia. Nel Vangelo di Luca, capitolo 18, Gesù racconta della vedova insistente e del giudice crudele. Il giudice non avrebbe voluto ascoltarla ma lei è stata così insistente che, alla fine, il giudice le ha concesso quello che desiderava. Anche Gesù raccomanda di perseverare nella preghiera, dandoci così l’idea di un’accresciuta possibilità di soddisfacimento dei nostri bisogni da parte di Dio. (Matteo 7:7-8).

Infine, dobbiamo pregare con fede. La Bibbia dice che coloro che si avvicinano a Dio devono credere che Egli esista e che premia coloro che Lo cercano. Ci è stato anche insegnato che non possiamo piacere a Dio se non abbiamo la fede. Quindi, quando facciamo le nostre richieste a Dio, se le facciamo secondo la Sua volontà e non secondo il nostri inutile desiderio di piacere, e se crediamo che Egli può fare ciò che abbiamo chiesto, Egli lo farà!

La preghiera è comunicazione con Dio ma è anche comunione con Dio. Essere in comunione con qualcuno vuol dire avere una condivisione intima con quella persona. Dio ci ha dato il meraviglioso privilegio di poter essere in Sua presenza e condividere i nostri pensieri più profondi con Lui. In cambio, possiamo anche sentire il sentimento profondo che Egli nutre nei nostri confronti. Non è una cosa da poco avere una relazione personale, intima, con Colui che conosce tutto, il Creatore dell’universo, Colui che è amore. Il tempo che trascorriamo in comunione con il Signore dona pace, riposo, e chiarezza ai nostri pensieri, ci indica la direzione giusta per le nostre vite e dona gioia pura. Che Dio possa donarci la grazia di capire più in profondità quello che comporta il privilegio di avere a disposizione di tutti coloro che possono essere chiamati i Suoi figli, attraverso il sangue di Gesù Cristo, e che il nostro desiderio di avere questa comunione con Lui attraverso la preghiera possa crescere con passione.

COMUNIONE (SANTA CENA):

Al capitolo 11 della prima lettera di Paolo ai Corinzi, l’apostolo ci spiega in che cosa consiste la comunione; inoltre Paolo spiega quando e come dobbiamo adempierla. Il versetto ventitré rivela che la comunione è stata ordinata personalmente da Gesù. Nello stessa lettera sono riportati diversi aspetti interessanti riguardo la comunione, che viene anche chiamata Santa Cena. Quando Dio da istruzioni ai discepoli relativamente alla comunione dice: “Ogni volta che lo fate”, fatelo in Sua memoria. Alcune persone credono e insegnano che il rito della comunione debba essere celebrato obbligatoriamente ogni settimana. Se questo non avviene, tu sei un cattivo cristiano, che non segue la Parola di Dio. Questo è chiaramente contrario a quello che la Bibbia insegna. È scritto. “Ogni volta che lo fate”, significa che è il fedele che deve decidere quante volte celebrare la comunione. Ammettendo che si tratta di un sacramento meraviglioso e sacro da osservare, i cristiani usavano riunirsi il primo giorno di ogni settimana, e così è ancora oggi. La comunione era parte del riunirsi con altri cristiani, ma può facilmente diventare solo un atto rituale, come per esempio vestirsi al mattino, se celebrata troppo frequentemente e senza troppe attenzioni a non farla diventare solo un atto meccanico.

D’altra parte, se celebrata con un cuore sincero, ponendo Gesù al centro, possiamo celebrarla quando vogliamo. Non sarà mai abbastanza! Possiamo paragonare in questo senso la celebrazione della comunione al matrimonio. Gli sposi dichiarano di amarsi. Ma si può arrivare al punto di dire solo parole senza alcun significato reale o senza alcun sentimento sincero, se non facciamo attenzione a custodire noi stessi e a mantenere la relazione sempre viva e pura.

La seconda cosa da tenere presente, forse la più importante, è che il Signore ha detto di farlo “In memoria di Me”. Deve essere chiaro che fare la comunione, ovvero prendere il pane che rappresenta il Corpo “spezzato” di Gesù e il vino, che rappresenta il Suo sangue innocente, versato per i nostri peccati, è un atto simbolico e deve essere celebrato in memoria. Questo non vuol dire che non abbia un’importanza spirituale particolare. Ma il fatto di mangiare letteralmente il corpo di Cristo, così da avere la Sua vita trasferita nella nostra, o tanto da meritare alcuni privilegi, questo non ha alcun senso.

Nel condividere assieme, in comunione gli uni con gli altri come fratelli nella fede e in comunione con Gesù come nostro Redentore, noi ricordiamo il prezzo pagato da Gesù, con cuore grato a Dio, Lo onoriamo e abbiamo con Lui una comunione spirituale, basata sul sacrificio riparatore fatto una volta per tutte da Gesù duemila anni fa! Quale privilegio!

SOMMARIO:

La Bibbia tutta è il nostro credo. Quindi, nel tentativo di definire quello in cui crediamo, è necessario enfatizzare l’importanza di tutta la Parola di Dio, quale fonte di ispirazione centrale del nostro credo. Inoltre, appare insensato essere etichettati come appartenenti ad una delle tante tipologie di cristianità, che sia essa quella Fondamentalista, Pentecostale, Calvinista, Armenianesimo, Carismatica, Dispensazionale, Riformata, ecc…

Non è realistico pensare che qualsiasi credo individuale, creato dall’uomo, sia completamente privo di errori oppure, al contrario, degno di alcun credito. Perciò è nostro desiderio cercare di insegnare la Bibbia, cercando di rimanere fedeli al suo significato originale, rispettando il contesto storico e il contesto relativo ad ogni singolo passo della Bibbia e l’uso ufficialmente accettato e normale della lingua, per esempio: essendo in grado di distinguere la differenza tra una parabola e un proverbio, una profezia e un resoconto storico, ecc. Siamo sicuri che questo ci permetterà di capire il significato voluto e la verità contenuta nella parola ispirata da Dio.

Il nostro, non-negoziabile, credo fondamentale, che trascende qualsiasi etichettatura è il seguente: crediamo che la Bibbia sia stata ispirata da Dio; crediamo in Dio Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo; crediamo nella nascita di Cristo da una vergine. Crediamo nel sangue riparatore di Gesù Cristo che procura il perdono dal peccato e ci libera dalla punizione che spetta a ogni uomo per i suoi peccati. Crediamo nella Sua risurrezione e nel Suo secondo ritorno per stabilire il Suo Regno sulla terra, seguito dal regno millenario di Cristo, dopo il quale Lui creerà un nuovo cielo e una nuova terra.